Stemma-araldico-della-famiglia-Turrisi-Colonna -Inserita nell’opera Storia delle Famiglie Illustri Italiane, Firenze, Ulisse Diligenti, fine ‘800 - 2.

Blasone dei Turrisi-Colonna tratto da Storia delle Famiglie Illustri Italiane, Firenze, Ulisse Diligenti.

Il Parco prende il nome dalla tenuta di Villa Turrisi dei Baroni Turrisi-Colonna (di Bonvicino) che si estendeva per quella che oggi è buona parte del parco stesso.

Villa Turrisi foto d'epoca

Prospetto principale della villa (luglio 1962)

L’espansione edilizia degli anni ’60, oltre a sacrificare il  grande verde, ha raso a suolo anche gran parte delle antiche tenute agricole, le stesse che nel XVIII e XIX sec. i nobili proprietari terrieri avevo elevato a bellissime ville padronali.

Villa Bonvicino dei Baroni Turrisi-Colonna sorgeva, con la sua immensa tenuta, sull’attuale Via Evangelista di Blasi, che ne segnava il limite meridionale, all’epoca regia trazzera. Strada che dalla città (da Porta Carini) permetteva il passo verso Torretta. Bisogna infatti ricordare che la moderna Via L. da Vinci, realizzata solo negli anni ’ 50-60 del novecento, non esisteva ancora.

1912sezioneL’impianto originario della villa risale al XVII sec. ma nel tempo, con la successione dei diversi proprietari (Calvagno, Rondisi, Starrabba principi di Giardinelli, Turrisi), è stata ampliata e ridecorata.

I rimaneggiamenti hanno interessato sia la struttura della fabbrica che le gli elementi decorativi. La struttura, originariamente semplice andrà articolandosi sempre più, fino ad assumere l’appellativo di “castello” dai residenti locali.

Villa demolita

Villa Turrisi in fase di demolizione, con la cappella ormai isolata sulla destra

Sarà perfino dotata, sul corpo laterale, di una chiesetta, ultimo elemento ad essere abbattuto negli anni ’70, dopo la realizzazione del vicino Istituto Salesiano, per consentire l’ufficio delle funzioni religiose agli abitanti del nuovo rione popolare costituendo.

Da un punto di vista stilistico il complesso sarà abbellito sia di elementi neoclassici, sia di elementi in  stile neogotico, come presenti sulle finestre e su una torre merlata. Di rilievo artistico doveva essere anche il monumentale cancello principale sito su Via E. di Blasi, frontalmente alla villa, che Gioacchino Lanza Tomasi descrive come un portale dal modello seicentesco a volute laterali sormontate da due palle.

Di particolare interesse assume uno dei corpi  accessori della villa, oggi sopravvissuto e che si presenta a pianta esagonale.

Villa, retro 2

Retro della villa

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Maiolica di Villa Turrisi conervata dopo la demolizione negli uffici dello IACP

La tenuta dei Turrisi fu realizzata nel 1859 aggregando  terreni di proprietà demaniale e di proprietà privata appartenuti agli Starrabba principi di Giardinelli. Nelle cartografie precedenti è infatti possibile leggere Villa Enrichetta, intitolata a Enrichetta Statella, moglie del Principe Gaetano Starrabba. Il fondo fu tra i principali centri di sperimentazione agricola che nel XIX sec. contraddistinsero il territorio di Palermo. Bisogna ricordare infatti che il barone Nicolò Turrisi, oltre a essere un importante uomo politico (sindaco, parlamentare del Regno, ecc.), fu un brillante agronomo e che nella sua tenuta teneva parte dei suo esperimenti. Da alcune fonti dell’epoca si evince l’estensione degli studi anche su animali. Dopo i primi anni del 1860 il Barone si ritira dalla vita politica  e fissa la sua dimora a Passo di Rigano. Qui crea un giardino modello e si dedica all’allevamento razionale di conigli e alla produzione di miele con arnie ed alveari.

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Busto del Barone Turrisi a Boccadifalco

Al barone nel 1912 fu innalzato dalla popolazione di Boccadifalco  un cippo con busto in piazza Barone Turrisi (tra Via Baida e Via San Martino) quale segno di riconoscenza per l’interessamento ai problemi di approvvigionamento idrico di quella zona. Era infatti un innovatore nei sistemi idrici e la tenuta  era peraltro conosciuta per  avere  fra i più grandi e moderni pozzi dell’agro palermitano. Proprio nella tenuta esisteva un articolato sistema di irrigazione dei terreni basato su un condotto drenante sotterraneo, lungo all’incirca km 1,5, che potrebbe essere ancora esistente ed in tal caso meritevole di tutela quale storica opera di ingegneria idraulica.

Di particolare interesse è il fatto che la villa, dopo gli anni ’50, fu circondata da filari di cipressi disposti in modo preciso sui viali perimetrali, così da formare un articolato disegno circolare con lo scopo di delimitare i campi coltivati a mandarino. Parte del meraviglioso disegno è ancora oggi visibile dal satellite in corrispondenza di via Beato Angelico.

Bisogna precisare che questa tipologia di impianto arboreo è presente a Palermo solamente a Villa Turrisi, nella vicina villa Lanza Marietta Pasqualino (a nord dell’aeroporto di Boccadifalco), ad Acqua dei Corsari (in prossimità di villa Briuccia) ed a Fondo Verde (vicino al Palasport) e che soltanto le prime due sono ancora pressoché integre.Impianto Villa Bonvicino 2

Ingresso

Portale d’ingresso, oggi su in Via Filino d’Agrigento

La tenuta, la villa e i vari rustici sparsi sono andati distrutti per la costruzione del nuovo quartiere residenziale negli anni ’60 e ’70, ma ancora oggi la perdurante estensione del quartiere sottrae verde.

Oggi dell’antico complesso rimangono solo alcuni rustici e i pilastri di pietra e il portale dì ingresso (secondario) un tempo situato in via Evangelista di Blasi n. 113, dove c’èra uno degli accessi della tenuta. Il portale nel 2007 è stato spostato in Via Filino d’Agrigento.

Da notare che nel cancello è riportata la scritta VILLA BONVICINO in ferro battuto.


Fonti:

  • G. Brucoli, Una tutela attiva per il patrimonio identitario locale, in M. Leone (a cura di) “Nuovi Paesaggi urbani per la campagna di Palermo, Roma, Aracne, 2007
  • Adriana Chirco, Palermo la città ritrovata – itinerari fuori le mura,  Dario Flaccovio Editore, 2006
  • Gabriele Marino, Rosario Termotto (a cura di), Conoscere il territorio Arte e Storia delle Madonie. Studi in memoria di Nico Marino, Vol. I, Associazione culturale “Nico Marino”, Cefalù (Pa) 2013.
  • Gioacchino Lanza Tomasi, Le Ville di Palermo,  Il punto, Palermo 1966.
  • Pinella Di Gregorio, Nobiltà e nobilitazione in Sicilia nel lungo Ottocento
  • F. Lo Piccolo, In rure sacra. Le chiese rurali dell’agro palermitano dall’indagine di Antonino Mongitore ai nostri giorni,  Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Palermo, Palermo 1995
  • F. Alfonso, “Necrologio di Nicolò Turrisi Colonna letto dal Prof. Ferdinando Alfonso nell’Assemblea Generale della Società d’Igiene il 16 giugno 1889.” Palermo 1889.
  • Richiesta di variante PRG da parte di Legambiente, WWF e Italia Nostra, Palermo 13/05/2006: http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.wwfpalermo.it%2Fdocumenti2.php%3Fmyfile%3DRichiesta%2Bdi%2Bvariante%2Bper%2BVilla%2BTurrisi.pdf&h=BAQHCtW80
  • ADSC (associazione dimore storiche italiane): http://www.adsisicilia.it/mappe/mappa-dimore.php?page=1&dimora=6
  • Studio del corso di  di Arte dei Giardini e Architettura del Paesaggio (UNIPA): http://www.unipa.it/dct/agap/aree/Sito_villa_Turrisi.pdf